Benvenuti a ... V di Verdura!
Un nome sicuramente particolare per un blog, ma che farà già capire quale sarà l'argomento principale dei suoi post.
Questo non sarà un blog di cucina come gli altri, poichè sarà trattato in maniera quasi univoca l'argomento delle verdure.
Tutti sappiamo quanto sia importante assumere giornalmente almeno due porzioni di verdura, ma quanti di noi lo fanno realmente?
Io per prima devo ammettere che consumo le verdure solo se costretta.

Ma se si odiano le verdure, qual è il modo migliore per aiutarsi ad assumerle?
Per quanto mi riguarda credo di avere trovato la soluzione: devo camuffarle!
Infatti, se qualcuno mi mette davanti un piatto di spinaci bolliti non posso fare a meno di storcere naso e bocca, ma se mi si piazza davanti un bel risotto agli spinaci, il discorso cambia notevolmente.
Sto riuscendo ad attirare la vostra attenzione?
In pratica in questo blog inserirò solo ricette di piatti a base di verdure, o al limite ortaggi, che saranno rielaborati in modo da consentire anche a chi, come me, odia le verdure di poterle mangiare senza pensare di stare a fare un grosso sacrificio.
Chiamamole pure RICETTE FURBE!
Queste ricette potranno essere utilizzate per far mangiare ad es. le verdure anche ai bambini, i quali, normalmente, fuggono davanti a tutto ciò che è verde e si mangia.
Volete seguirmi in questa avventura?
Ah, se proprio non riuscite a mangiare la verdura, neanche come ve la presenterò nelle mie ricette, passate a dare un'occhiata all'altro blog che curo
Dolci idee e non solo, lì troverete tante altre ricette (non solo di verdure) dall'antipasto al dolce!

lunedì 21 maggio 2012

Risotto alle mazzancolle, peperoni e zucchine

(Informazioni tratte da Wikipedia e dalla rete)
Capsicum L. è un genere di piante della famiglia Solanaceae, originario delle Americhe e attualmente coltivato in tutto il mondo.
Oltre al noto peperone, il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci.
Secondo alcuni, il nome latino "Capsicum" deriva da "capsa", che significa scatola, e deve il nome alla particolare forma del frutto (una bacca) che ricorda proprio una scatola con dentro i semi.
Altri invece lo fanno derivare dal greco kapto che significa mordere, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando si mangia.
Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico, presente in quelle zone come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico.
In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493.
Il frutto venne chiamato peperone a causa della somiglianza nel gusto (sebbene non nell'aspetto), con il pepe, Piper in latino. Il nome con il quale era chiamato nel nuovo mondo in lingua Nahuatl era chilli o xilli, e tale è rimasto sostanzialmente nello spagnolo del Messico e dell'America Centrale (chile) e nella lingua inglese(chili)
Il Capsicum annuum è un arbusto perenne a vita breve che, in condizioni di clima sfavorevole, viene coltivato come annuale. Le piante si presentano sotto forma di cespuglio alti da 40 a 80 cm (a seconda della specie) con foglie di colore verde chiaro. I fiori hanno la corolla bianca avente da 5 a 7 petali con stami giallo tenue. Le altre specie hanno portamenti diversi. 
Tutte le specie possono essere coltivate anche in un balcone, seminando verso febbraio al centro sud e marzo al nord, mentre i frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Questi andrebbero usati subito dopo la raccolta affinché non perdano le loro proprietà, ma si possono conservare anche sott'olio o in polvere (dopo averli fatti seccare al sole), oppure congelandoli.
La semina avviene in febbraio-marzo, a seconda del clima, possibilmente in ambiente riscaldato a temperatura di circa 25-30 °C, con composta da semi, ½ torba e ½ sabbia. Alcune varietà, soprattutto i C. chinense e il chiltepin, hanno lunghi tempi di germinazione. Questi possono essere ridotti con una corretta concimazione, e una temperatura della composta di 30-35 °C di giorno, e circa 20 °C di notte. Allo spuntare della seconda coppia di vere foglie, si ripicchettano le piantine in contenitori singoli, per poi mettere a dimora dopo le ultime gelate, e comunque quando la temperatura notturna non scende sotto i 15 ° C (aprile - maggio).
Il terreno dev'essere sciolto, acido, ben drenato con una buona componente sabbiosa, non troppo fertilizzato: un uso eccessivo di nitrati porterebbe a bellissime piante fogliose, con pochissimi o nessun fiore, e quindi frutti.
Al contrario di quanto si pensa, il peperoncino ha bisogno di molta acqua durante la coltivazione, senza però creare ristagni. Per aumentare il gusto piccante dei frutti, basta diminuire le innaffiature, anche azzerandole, nelle 48-72 ore precedenti la raccolta, stando attenti a non far morire la pianta. Un'altra tecnica è quella di annaffiare solamente quando le foglie si sono abbassate, un chiaro indice di scarsità d'acqua.
Per favorire la maturazione dei frutti, si può aumentare il tenore di potassio del terreno, ad esempio con del solfato di potassio.
C. chinense richiede molto calcio, che può essere aggiunto tramite farina d'ossa o equivalente. Quando la pianta ferma la crescita e le nuove foglie avvizziscono, è un indizio della carenza di calcio.
Essendo perenni a vita breve, possono essere fatte svernare in casa, in una posizione calda e assolata. Devono essere portate all'interno o in serra quando la temperatura di notte scende sotto i 10 °C (le tropicali, sotto i 15 °C), mentre di giorno possono essere portate fuori se la temperatura si mantiene sopra i 15-20 °C. D'inverno le piante possono perdere le foglie, e necessitano una potatura per lo meno dei rami secchi in marzo.

Vi riporto ora i valori nutrizionali di 100g di peperoni crudi.

ENERGIA (calorie)                           22 Kcal ovvero 92 Kjoule
Parte edibile                                           82%
acqua                                                   92,3g
carboidrati                                             4,2 g
grassi                                                      0,3g
proteine                                                  0,9g
fibre                                                        1,9g
Passiamo ora a questa ricetta ricca e gustosissima che può essere mangiata anche da chi è a dieta perchè, a parte un pò di olio e di burro, non ci sono grassi che possano danneggiare alla linea.
Ancora una volta però devo ammettere di aver litigato con la macchina fotografica, come vedete mi sono venute fuori solo foto appannate, da cosa? Boh!!!

Ingredienti:
320gr di riso per risotti
400gr di mazzancolle
1 peperone rosse e 1 peperone giallo
2 zucchine
olio evo q.b.
una noce di burro
1 bustina di zafferano

Procedimento:
pulire le mazzancolle, serbando i gusci e le teste che saranno usati per preparare il brodo per il risotto.
In una pentola capiente mettere: mezza cipolla, 1 carota tagliata a tocchetti, un gambo di sedano, 3 pomodorini tagliati a metà, un ciuffo di prezzemolo, il contenuto di una bustina di zafferano, sale e gli scarti delle mazzancolle (gusci e teste), coprire a filo con acqua e cuocere una mezzoretta circa.
Intanto che il brodetto cuoce, sciacquare ed asciugare i peperoni e metterli in forno per mezz'ora a 180° (dopo sarà facilissimo spellarli!). Trascorsi trenta minuti spegnere il forno, tirare fuori i peperoni e coprirli con l'alluminio e lasciarli così per una decina di minuti, dopodichè tirarli fuori e spellarli, togliere la parte bianca interna e i semi ed infinie tagliarli a listarelle.
Versare 20gr circa di olio in una padella e cuocere i peperoni e le zucchine tagliate a rondelle sottili. Dopo qualche minuto (5/7  circa), aggiungere prezzemolo, sale, pepe e le mazzancolle, far cuocere solo per 2/3 minuti, dopodichè spegnere il fuoco.
In una casseruola, sciogliere una noce di burro e versarci dentro il riso. Lasciare tostare per un paio di minuti, sfumare con il vino bianco ed una volta evaporato, bagnare con il brodo di gusci di mazzancolle (precedentemente filtrato). 2/3 minuti prima di spegnere il fuoco, aggiungere il sughetto di peperoni  ed ultimare, così. la cottura delle mazzancolle.
Non c'è bisogno di mantecare con altro burro. Malgrado le foto, vi assicuro che questo risotto è buonissimo!

La foto è pessima lo so, ma non riesco a fare di meglio purtroppo!

giovedì 3 maggio 2012

Risotto asparagi e gamberetti

In questo post ho pensato di raccogliere alcune informazioni utili in merito alle verdure che più di altre arricchiscono la nostra tavola.
Alcune di esse sono di stagione proprio in questo periodo, quindi, queste informazioni potrebbero anche tornare utili, a breve, a qualcuno.

Zucchine: le migliori sono piccole, a buccia lucida e con la polpa ben soda. Se si acquistano con i fiori, controllare che abbiano i petali perfetti, senza macchie scure. Non lavarli, ma pulirli delicateametne con un panno umido per non sciuparli. Sono ottime anche le zucchine tonde, perfette per essere farcite.

Taccole: chiamate anche "piselli mangiatutto" perchjè si consumano con l'intero baccello, in cucina prediligono le preparazioni semplici e le cotture veloci che mantengono intatte le proprietà nutritive.

Piselli: i più dolci e teneri sono quelli  precoci, mentre i più grossi e farinosi si prestano a cotture più lunghe come minestre e creme. Sul mercato si trovano di diverso calibro: finissimi, fini, medi e grossi.

Fave: se sono freschissime e giovani, si possono mangiare crude, condite semplicemente con olio extravergine d'oliva, limone e pecorino fresco. Le migliori sono le Precoci d'Aquitania.

Carote: ricche di sostanze utili al nostro organismo, in primavera sono piccole, molto tenere e spesso si trovano con il loro caratteristico ciuffo verde.

Asparagi: le primizie arrivano già ad aprile, ma la stagione dura fino a giugno. Bianchi, verdi o violetti, hanno tutti un sapore delicato e caratteristico. Per lessarli senza rovinare le punte, privare i gambi della parte legnosa, legarli a mazzetti e immergerli nell'acqua, verticali, lasciando fuori le punte delicatissime.

Cipollotti: Sono le cipolle raccolte prima di giungere a maturazione e hanno un sapore delicato. I cipollotti bianchi dal gusto più spiccato, si adattano alla cottura, quelli rossi e dolci sono buoni anche crudi. Per prepararli, scartare la parte verde dura, tenendo quella tenera vicina al bulbo, ed eliminare le radici.

Carciofi: con le spine e ricchi di sapore come quelli liguri e sardi. Oppure senza spine, come il Romanesco o Mammola da aprire a fiore e friggere. Quando si puliscono, metterli man mano in acqua e succo di limone per evitare che anneriscano.

Ingredienti per 4 persone:
320 gr di riso
1 fascio di asparagi selvatici o coltivati
200gr di gamberetti (vanno bene anche quelli surgelati)
1/2 cipolla
brodo q.b.
1/2 bicchiere di vino bianco secco
burro q.b.
sale e pepe
parmigiano (facoltativo)

Procedimento:
Mettere un pentolino sul fuoco con dell'acqua, aggiungere un pò di sale e lessare i gamberetti per qualche minuto, dopodichè recuperare i gamberetti e metterli da parte. Nella stessa acqua lessare gli asparagi  per qualche minuto, filtrare e mettere da parte sia gli asparagi che la loro acqua di cottura. Frullare i gambi degli asparagi e 1/3 dei gamberetti con 2/3 cucchiai della loro acqua di cottura. La restante acqua di cottura va versata nel brodo e portata ad ebollizione. In un altra pentola mettere il burro (20/30gr) e soffriggere la cipolla, aggiungere il riso e quando è ben tostato aggiungere il vino bianco e lasciar evaporare. A questo punto aggiungere i gamberetti e gli asparagi frullati e del brodo caldo e mescolare. Man mano che il brodo si asciuga aggiungerne dell'altro e mescolare. Qualche minuto prima di spegnere il fuoco aggiungere gli asparagi e i gamberetti lessati ed aggiustare di sale e pepe. A cottura ultimata spegnere il fuoco e mantecare con un pò di burro. Se lo si gradisce si può aggiungere del parmigiano, ma secondo me il risotto va mangiato senza.