Il carciofo è una pianta della famiglia delle Asteraceae coltivata in Italia e in altri Paesi per uso alimentare e, secondariamente, medicinale.
Il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri.
Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri. I principali sono i seguenti:
Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare che la domesticazione del carciofo (Cynara scolymus) dal suo progenitore selvatico (Cynara cardunculus) possa essere avvenuta in Sicilia, a partire dal I secolo circa.
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è rappresentato in diversi quadri: "L'ortolana" di Vincenzo Campi, "L'estate" e "Vertumnus" di Arcimboldo.
La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia.
Anche Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi.
I carciofi si coltivano soprattutto in Italia, Spagna e Francia.
Il carciofo è una tipica pianta degli ambienti mediterranei. Il suo ciclo naturale è autunno-primaverile: alle prime piogge autunnale le gemme del rizoma si risvegliano ed emettono nuovi getti. I primi capolini sono emessi verso la fine dell'inverno, a partire dal mese di febbraio. In tarda primavera la pianta va in riposo con il disseccamento di tutta la parte aerea.
I minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio.
Tra le vitamine prevale la presenza di B1,B3 e piccole quantità di vitamina C.
Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi clinici di migliorare la coleresi e la sintomatologia di pazienti sofferenti da dispepsia e disturbi funzionali del fegato. La cinarina ha mostrato di essere efficace come rimedio ipolipidemizzante in vari studi clinici.
La cinarina ha anche effetti coleretici, sembra cioè stimolare la secrezione di bile da parte delle cellule epatiche e aumentare l’escrezione di colesterolo e di materia solida nella bile.
I derivati dell'acido caffeico in genere mostrano effetti antiossidanti ed epatoprotettivi.
La Cinarina è anche ipocolesterolemizzante, tramite l'inibizione della biosintesi del colesterolo e l'inibizione dell'ossidazione del colesterolo LDL ed ha effetti diuretici.
Lo utilizza inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza e flatulenza. La sua attività depurativa (derivata dall'azione su fegato e sistema biliare e sul processo digestivo) fa sì che venga usata per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi.
L'attività dei principi amari sull'equilibrio insulina/glucagone ne indica la possibile utilità come supporto in caso di iperglicemia reattiva o diabete incipiente.
(Le suddette informazioni sono state tratte da WIKIPEDIA)
Ultimo dato saliente che vale la pena di dire sui carciofi è che contengono solo 18kcal per 100g di prodotto edibile.
Il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri.
Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri. I principali sono i seguenti:
- In base alla presenza e allo sviluppo delle spine si distingue fra varietà spinose e inermi. Le prime hanno capolini con brattee terminati con una spina più o meno robusta, le inermi hanno invece brattee mutiche o mucronate.
- In base al colore del capolino si distingue fra varietà violette e verdi.
- In base al comportamento nel ciclo fenologico si distingue fra varietà autunnali o rifiorenti e varietà primaverili o unifere. Le prime si prestano alla forzatura in quanto possono produrre capolini nel periodo autunnale e una coda di produzione nel periodo primaverile. Le seconde sono adatte alla coltura non forzata in quanto producono capolini solo dopo la fine dell'inverno.
Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare che la domesticazione del carciofo (Cynara scolymus) dal suo progenitore selvatico (Cynara cardunculus) possa essere avvenuta in Sicilia, a partire dal I secolo circa.
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è rappresentato in diversi quadri: "L'ortolana" di Vincenzo Campi, "L'estate" e "Vertumnus" di Arcimboldo.
La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia.
Anche Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi.
I carciofi si coltivano soprattutto in Italia, Spagna e Francia.
Il carciofo è una tipica pianta degli ambienti mediterranei. Il suo ciclo naturale è autunno-primaverile: alle prime piogge autunnale le gemme del rizoma si risvegliano ed emettono nuovi getti. I primi capolini sono emessi verso la fine dell'inverno, a partire dal mese di febbraio. In tarda primavera la pianta va in riposo con il disseccamento di tutta la parte aerea.
Dopo l'acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidratri, tra i quali si distinguono l'inulina e le fibre.
I minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio.
Tra le vitamine prevale la presenza di B1,B3 e piccole quantità di vitamina C.
Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi clinici di migliorare la coleresi e la sintomatologia di pazienti sofferenti da dispepsia e disturbi funzionali del fegato. La cinarina ha mostrato di essere efficace come rimedio ipolipidemizzante in vari studi clinici.
La cinarina ha anche effetti coleretici, sembra cioè stimolare la secrezione di bile da parte delle cellule epatiche e aumentare l’escrezione di colesterolo e di materia solida nella bile.
I derivati dell'acido caffeico in genere mostrano effetti antiossidanti ed epatoprotettivi.
La Cinarina è anche ipocolesterolemizzante, tramite l'inibizione della biosintesi del colesterolo e l'inibizione dell'ossidazione del colesterolo LDL ed ha effetti diuretici.
Lo utilizza inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza e flatulenza. La sua attività depurativa (derivata dall'azione su fegato e sistema biliare e sul processo digestivo) fa sì che venga usata per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi.
L'attività dei principi amari sull'equilibrio insulina/glucagone ne indica la possibile utilità come supporto in caso di iperglicemia reattiva o diabete incipiente.
(Le suddette informazioni sono state tratte da WIKIPEDIA)
Ultimo dato saliente che vale la pena di dire sui carciofi è che contengono solo 18kcal per 100g di prodotto edibile.
Ingredienti per 18 carciofi ripieni:
300gr di macinato di vitello (possibilmente da taglio magro)
2 uovapane raffermo
prezzemolo
olio di oliva q.b.
parmigiano reggiano q.b.
latte q.b.
Procedimento:
pulire i carciofi togliendo le foglie dure e lessarli per 4/5 minuti in acqua bollente salata, dopodichè metterli ad asciugare su un telo pulito e asciutto.
Intanto, mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti per il ripieno.
Quando i carciofi si saranno raffreddati, allargare le foglie centrali fino a creare un incavo per poter mettere il ripieno.
Disporre i carciofi ripieni in una casseruola, bagnare con un pò di acqua di cottura dei carciofi e condire con un pò di olio evo.
Infornare a 180° per una mezzoretta circa.
E questo è il risultato.
Una ricetta gustosa e non molto calorica.
Se mangiare i carciofi per voi non è un sacrificio, ma è anzi una cosa che vi aggrada, seguite il link che sto per indicarvi, vi porterà dritti dritti ad una dieta da 1.100/1.200kcal per sgonfiare la pancia e per ridurre/eliminare la ritenzione idrica.
Di quale dieta si tratta? Della dieta del carciofo naturalmente!